Domande frequenti

Elenco di risposte alle domande più frequenti raccolte dalle richieste di assistenza dei cittadini.

I materiali che separiamo in casa e gettiamo negli appositi contenitori vengono portati da Salerno Pulita negli impianti di selezione, dove avviene un’ulteriore separazione meccanica delle varie componenti. I materiali sono poi inviati negli impianti dei Consorzi di filiera e da qui alle industrie per essere trasformati in nuovi prodotti.

Ad esempio, la carta e il cartone vengono trasferiti alle cartiere per la produzione di nuova carta, cartone, cartoncino.

Gli scarti alimentari e organici provenienti dalla raccolta differenziata porta a porta, dai ristoranti, dalle mense e dai mercati rionali vengono, invece, inviati all’impianto di compostaggio nella zona industriale di Salerno, di proprietà del Comune e gestito da Salerno Pulita, per essere trasformati in compost, un concime naturale utilizzato in agricoltura o nel giardinaggio.

I materiali non riciclabili vengono inviati allo STIR di Battipaglia, che è l’impianto provinciale di selezione e trattamento dei rifiuti urbani. Qui la parte secca dei rifiuti viene trasformata in CDR (combustibile da rifiuti) destinato al termovalorizzatore di Acerra; mentre quella umida diventerà FOS (frazione organica stabilizzata) e sarà utilizzata come terriccio di copertura nelle discariche.

1) Se la busta dei rifiuti è troppo piena e non entra nel mastello?
Si mette comunque nel mastello ma non si chiude il coperchio, in modo che la busta fuoriesca. Il mastello è l’unico elemento che ci consente di collegare la busta alla sua utenza.

2) Anche per i tessili bisogna utilizzare la busta rossa?
Sì. Nel mastello troverete tre rotoli di buste rosse. Quello meno spesso è destinato ai tessili. Sugli altri due c’è scritto Tarip, uno è per il non differenziabile e l’altro per la plastica ecc.

3) Nel mastello ho trovato anche un rotolo di buste di colore giallo e un altro di colore grigio. Devo utilizzare anche quelle?
Quelle sono un omaggio e vanno utilizzate solo dopo la sperimentazione Tarip. Durante il periodo di sperimentazione vanno utilizzate solo le rosse, la verde per l’umido e i sacchetti di carta per raccogliere la carta e il cartoncino.

4) Devo per forza scendere i rifiuti tutte le sere?
No, solo quando ha rifiuti in quantità sufficiente da conferire.

5) che succede se una sera non riesco a scendere in tempo il mastello con i rifiuti?
Nulla di grave. Lei però scenda ugualmente il mastello

Oltre ad effettuare il servizio di raccolta, Salerno Pulita ha in affidamento dal Comune anche la gestione di due impianti: il sito di trasferenza e l’impianto di compostaggio-

Il sito di trasferenza
Ubicato in località Ostaglio dispone di tre piazzali, di cui uno coperto. In questo sito vengono portate due frazioni di rifiuti: l’indifferenziato e l’organico. Da Ostaglio l’indifferenziato è poi trasferito all’impianto provinciale di Battipaglia (Tmb) e per una quota parte anche ad altre piattaforme. La frazione organica, invece, viene trasferita all’impianto di compostaggio nella zona industriale di Salerno.

L’impianto di compostaggio
Inaugurato nel 2011, l’impianto di compostaggio del Comune di Salerno è stato realizzato in due anni con fondi europei per 25 milioni; è ubicato nella zona industriale ed è dimensionato per trattare 40mila tonnellate all’anno, cioè poco più del doppio della produzione della città di Salerno, ma attualmente è autorizzato per 30mila tonnellate.

Non emette cattivi odori perché è dotato di un sistema di trattamento dell’aria per 150mila metri cubi all’ora. Dai rifiuti della frazione organica, con l’aggiunta di strutturante (sfalci di potature e paglia) si produce compost per l’agricoltura.

Scopri le percentuale della raccolta differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani raccolti in città negli anni 2018, 2019, 2020 e 2021. Le quantità, in tonnellate, di ciascuna frazione per ogni singolo mese dell’anno.
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Una corretta gestione dei rifiuti è un obiettivo raggiungibile con il contributo di tutti. Bastano pochi gesti quotidiani per ottenere risultati vantaggiosi.

Tra le regole di base, la “strategia delle 4 R” (riduzione, riuso, riciclo e recupero) è il percorso virtuoso che conduce ad una gestione ecosostenibile dei rifiuti, sostenuta dalle attività di selezione e trasformazione.

LA STRATEGIA DELLE 4 R
R – RIDUZIONE ALL'ORIGINE DEI RIFIUTI
Scegliamo prodotti con imballaggi ridotti e/o riutilizzabili ed evitiamo gli sprechi.
R – RIUSO DEGLI OGGETTI ANCORA UTILI
Possiamo riutilizzare i barattoli e le bottiglie di vetro; il lato bianco delle fotocopie può essere utile per prendere appunti; gli abiti smessi si possono regalare; una sedia può essere riparata e riusata, insomma sono molti gli oggetti che possono continuare a svolgere la loro funzione originaria.

R – RICICLO DEI MATERIALI UTILI
I materiali che separiamo con la raccolta differenziata diventano nuovi prodotti in vetro, alluminio, plastica, carta. Anche i nostri scarti alimentari possono essere trasformati e diventare compost, utile per le nostre piante o in agricoltura.

R – RECUPERO DI ENERGIA
La parte dei rifiuti non riciclabile può essere trasformata in energia nei nuovi impianti di termovalorizzazione costruiti nel rispetto dell'ambiente.

Molti materiali sono riutilizzabili e danno vita ad oggetti che nel recupero diventano ancora più gradevoli nel design dell’originale, con creatività e stile originale e certamente più ecologico

ACCIAIO
• con l’acciaio riciclato da 2.600.000 scatolette di tonno da 50 gr si può ottenere 1 km di binario ferroviario
• con l’acciaio di 50 scatolette da 50 grammi si ottiene un vassoio
• con il riciclo di 19.000 barattoli per conserve si ottiene un’automobile

ALLUMINIO
• con 800 lattine si produce una bicicletta
• con 37 lattine si fa una moka da 3 tazze. Tutte le moka prodotte in Italia, circa 7 milioni di pezzi all’anno, sono di alluminio riciclato
• con 640 lattine si fa un cerchione per auto
• con 130 lattine si fa un monopattino

CARTA
• circa il 90% degli imballaggi in carta per i prodotti di uso quotidiano è realizzato con carta riciclata
• quasi il 90% dei quotidiani italiani viene stampato su carta riciclata
• con 3 scatole da scarpe riciclate si può ottenere una cartelletta

LEGNO
• con una cassetta di legno si ottiene un attaccapanni
• con il riciclo di 4 pallet (pedane da trasporto) si fa una scrivania
• con il riciclo di 30 pallet (pedane da trasporto) si ottiene un armadio

PLASTICA
• con 10 flaconi di plastica si produce una sedia
• con 27 bottiglie di plastica (PET) si fa una felpa in pile
• con 67 bottiglie dell’acqua si fa un’imbottitura per un piumino matrimoniale

VETRO
• con 350 grammi di vetro riciclato si produce una bottiglia di vino di 350 grammi
• con un chilogrammo di rottame di vetro, recuperato con la raccolta differenziata, si ottiene un chilogrammo di nuovi contenitori in vetro riciclato

Ogni nostra azione produce inquinamento: anche la più comune, come per esempio leggere un giornale o bere un'aranciata, non sarebbe nulla, se non considerassimo che ogni giorno nel mondo vengono stampate milioni di pagine, costruite milioni di bottiglie in plastica o lattine in alluminio, assemblati milioni di oggetti e mobilio per le nostre case. Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera.

Dunque, in un mondo che produce sempre più rifiuti si pone il problema di come gestirli: eppure la Terra e l'intero ecosistema hanno da sempre provveduto a smaltire in modo naturale i rifiuti prodotti, in un processo di assorbimento integrato ed indispensabile alla sopravvivenza del sistema stesso. In altre parole, l'ambiente da sempre utilizza ciò che ha terminato il ciclo di vita a favore di nuova vita, un circolo virtuoso dal quale dobbiamo imparare ma soprattutto imitare. In natura il concetto di rifiuto non esiste. Tutto ciò che termina il proprio ciclo di vita naturale viene assorbito dall'ambiente e rimesso in circolo, e questo è quello che dobbiamo fare: produrre oggetti e beni che possano essere assorbiti dall'ambiente una volta terminato il loro utilizzo. Fino a che ciò non sarà possibile, abituiamoci a valorizzare anziché gettare i rifiuti che produciamo. Dobbiamo imparare a considerarli una risorsa. La soluzione è, innanzitutto, cercare di produrne il meno possibile e cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare ciò che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati con la raccolta differenziata, che è il modo più sostenibile per smaltire i nostri rifiuti. Il riciclo nasce per fini ambientali ma ha anche effetti collaterali positivi e crea valore per la comunità.

La raccolta differenziata è il modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro ma soprattutto delle generazioni future: riusare, riutilizzare e valorizzare i rifiuti, dalla carta alla plastica, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente "naturalmente" più ricco.

Alcuni esempi:
Ognuno di noi produce circa 30 kg di plastica ogni anno: se questa plastica fosse completamente riciclata, in un comune di 100.000 abitanti si risparmierebbero 10.000 tonnellate di petrolio e carbone;
per produrre 1 kg di alluminio, occorrono 15 kWh di energia elettrica; per produrre un kg di alluminio riciclato, servono invece 0,8 kWh: in Italia, ogni anno, vengono consumate 1 miliardo e 500 mila lattine;
per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kWh di energia elettrica: per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece 1.800 litri d'acqua e 2.700 kWh di energia elettrica;
se non differenziati, i farmaci in discarica possono dar luogo ad emanazioni tossiche ed inquinare il percolato; inoltre, la presenza di antibiotici nei rifiuti può favorire la selezione di ceppi batterici resistenti agli stessi antibiotici;
la raccolta differenziata del vetro permette un risparmio annuo, in Italia, pari a 400.000 tonnellate di petrolio;
i pneumatici, una volta terminato il loro ciclo, possono essere reimmessi in ciclo per gli utilizzi più svariati: è importante, poiché in Italia ne vengono scartati ogni anno 500.000 tonnellate, per un volume di oltre 3 milioni di metri cubi, l'equivalente di più di 6 stadi di San Siro colmi fino all'orlo;
da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di olio nuovo: 1 solo kg di olio usato disperso nell'ambiente inquina 1.000 metri cubi d'acqua.

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